Online Safety Bill: la proposta britannica per la responsabilità penale degli esecutivi dei social media nella protezione dei minori

L'Online Safety Bill, una proposta di legge in fase di elaborazione in Gran Bretagna, mira a rendere le società di social media responsabili del contenuto condiviso sui loro siti.

Online Safety Bill: la proposta britannica per la responsabilità penale degli esecutivi dei social media nella protezione dei minori

I legislatori britannici stanno creando l'Online Safety Bill per governare lo spazio digitale e questa settimana hanno aggiunto un emendamento che creerebbe responsabilità penale per gli esecutivi dei social media se le loro società deliberatamente non riescono a tenere i bambini al sicuro.

Lo storico emendamento si sta muovendo attraverso il Parlamento e potrebbe ancora cambiare lungo la strada per diventare potenzialmente una legge, ma una delle sue finalità è quella di rendere le società di social media responsabili del contenuto condiviso sui loro siti.

Anche se i dettagli finali sono ancora in fase di elaborazione, la versione attuale include:

  1. Un obbligo per le società di social media di rimuovere il contenuto illegale, far rispettare le linee guida della comunità e proteggere i bambini dalle insidie online come pornografia o contenuti che riguardano l'autolesionismo.
  2. Pene pesanti per la mancata conformità, fino al 10% del fatturato annuale dell'azienda.

Ma l'emendamento recente alza la posta in gioco per i responsabili dei social media: Gli esecutivi che "deliberatamente ignorano" ripetute richieste del regolatore delle comunicazioni del Regno Unito per gestire il contenuto non appropriato per i minori potrebbero essere soggetti a pena detentiva fino a due anni.

I critici sostengono che questo è un passo troppo lontano. Il gruppo di advocacy per l'industria TechUK avverte che sanzioni troppo severe potrebbero spaventare gli investitori e il talento dell'industria dal fare affari nel Regno Unito. Altri si preoccupano che l'emendamento vada troppo oltre. Rebecca MacKinnon, un'alta dirigente della fondazione dietro Wikipedia, ha espresso preoccupazione alla BBC che esso "limiti la libertà di espressione".

Sostiene che l'enciclopedia online, che si basa su una rete decentralizzata di moderatori di contenuti volontari, debba essere trattata in modo differente rispetto alle grandi società tecnologiche.

Nel frattempo, l'avvocato dell'informazione Neil Brown ha fatto notare che l'ampio ambito della legge significa che qualcuno potrebbe finire in carcere per non aver moderato correttamente un server Minecraft. In generale, l'Online Safety Bill probabilmente servirà come ispirazione per altri paesi una volta che avrà superato il Parlamento e avrà ottenuto l'approvazione cerimoniale da parte di re Carlo. È poco probabile che qualcosa di così rigoroso possa avere una presa negli Stati Uniti, ma potrebbe certamente aiutare a plasmare i termini del dibattito mentre il Congresso cerca di mettere sotto controllo le grandi società tecnologiche.